L’Italia ha finalmente eliminato la Rosolia. Prossimo obiettivo: eliminare il morbillo

Secondo l’ultimo report della Commissione di Verifica Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Italia ha eliminato la Rosolia che diventa la terza malattia prevenibile con la vaccinazione ad essere eliminata dal nostro Paese, dopo il vaiolo (eradicato a livello mondiale nel 1980) e la poliomielite (eliminata dalla Regione OMS Europa nel 2002). In Italia sono stati segnalati 23 casi nel 2019, 15 nel 2020, e nessuno nel 2021, pertanto nel nostro Paese la trasmissione endemica della rosolia può dirsi interrotta.

Cos’è la rosolia? Come si previene?

La rosolia è una malattia esantematica causata da un virus a RNA, molto contagioso per via aerea, ed è prevenibile con la vaccinazione. Solitamente è una malattia lieve (il 25-50% dei casi è asintomatico) ma se contratta durante la gravidanza può provocare aborto spontaneo, morte fetale o anomalie congenite con conseguenze persistenti tra cui sordità, cataratta, difetti cardiaci e disabilità intellettive (sindrome della rosolia congenita). La rosolia è infatti la principale causa di difetti congeniti prevenibili in tutto il mondo. In Italia la vaccinazione è obbligatoria e la schedula vaccinale prevede la somministrazione di due dosi di vaccino vivo attenuato quadrivalente (contro morbillo, parotite, rosolia e varicella), la prima dose a 13-15 mesi e la seconda dose a 5-6 anni. Dopo due dosi di vaccino più del 98% delle persone è protetto contro la rosolia e la protezione dura tutta la vita per la maggior parte delle persone che hanno completato il ciclo. Nel report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono descritti i risultati di una revisione retrospettiva sulle coperture vaccinali in Italia: nelle coorti di nascita dal 2012 al 2021 la copertura della rosolia con una sola dose è risultata superiore all'85% e la copertura con due dosi pari all'86% (il livello per raggiungere l’immunità di gregge per la rosolia è dell'83%).

Un traguardo importante per il nostro Paese, ottenuto grazie all’impegno della sanità pubblica italiana, a livello sia nazionale, sia regionale che locale negli ultimi vent’anni. Infatti, il primo Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita è stato approvato nel 2003. Da allora sono stati compiuti notevoli progressi, tra cui il miglioramento delle coperture vaccinali per Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR), l’introduzione della seconda dose di vaccino, l’introduzione della notifica obbligatoria della rosolia in gravidanza e rosolia congenita nel 2005, l’istituzione della sorveglianza integrata morbillo-rosolia nel 2011 e un migliorato ricorso alla conferma della diagnosi con l’istituzione della rete dei laboratori MoRoNet.

La prossima sfida sarà mantenere lo stato di eliminazione che richiederà il mantenimento di coperture vaccinali elevate, la continua attività di sorveglianza dei casi di rosolia sospetta e una risposta rapida a eventuali casi importati, almeno fino a quando la malattia non sarà eliminata in tutti i Paesi del mondo. Ancora una volta il valore dei vaccini si è dimostrato fondamentale nel proteggere le persone da malattie pericolose.

Questo risultato indica che è necessario ora un maggior sforzo per far sì che anche l’eliminazione del morbillo sia un obbiettivo possibile e vicino.

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